Solitamente quando sbaglio a scrivere tendo ad autocorreggermi, e tendo anche a far leggere ciò che scrivo a chi magari, per professione, è abituato a farlo.
Ma c'è un errore che, nonostante i miei sforzi, non riesco a tenere sotto controllo e, regolarmente e prepotentemente viene fuori ad ogni mio rutto letterario: Applico l'elisione dell'ultima lettera del pronome uno anche quando precede un termine di genere maschile. Probabilmente chi mi spiegò il perchè per l'uno si usa l'apocope e per l'altra si usa l'elisione mi disse che "un" esiste ed è di genere maschile, ma la mia mente sempre pronta a sostenere le rivendicazioni dei neuroni femminili (probabilmente in maggioranza anche in questo luogo) ha deciso che l'un non esiste ed uno ed una vanno sempre elisi quando la parola che segue inizia con una vocale... dice qualcuno: ma l'apostrofo consente di capire se trattasi di donna o di uomo... dico io: non credo che al giorno d'oggi un'apostrofo sia più indicativo del nome proprio di una persona o di un oggetto e soprattutto chè differenza fa se è uomo o donna se è maschio o femmina se è maschile o femminile? non sarebbe più importante sapere se trattasi di cosa o persona?
un'uomo qualunque.
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martedì 19 luglio 2011
mercoledì 23 marzo 2011
A passo d'uomo
Vorrei essere debole,
vorrei aver bisogno di qualcuno,
vorrei cadere,
per trovare chi mi aiuta ad alzarmi.
Sto in piedi da tempo ormai,
l'uomo è nato per camminare,
non riesco a fermarmi,
non riesco a sedermi,
cammino e vado,
su una strada senza fine,
costretto ad immaginare,
pietre miliari,
che scandiscano il tempo.
Non mi volto indietro,
non vedrei nulla,
non riconoscerei nulla,
nemmeno il suo sguardo,
ho camminato e cammino,
ma il movimento è
la mia illusione,
un inganno senza fine,
che mi porterà al confine,
tra verità e menzogna,
luce e tenebra,
cadrò li,
e ti troverò.
vorrei aver bisogno di qualcuno,
vorrei cadere,
per trovare chi mi aiuta ad alzarmi.
Sto in piedi da tempo ormai,
l'uomo è nato per camminare,
non riesco a fermarmi,
non riesco a sedermi,
cammino e vado,
su una strada senza fine,
costretto ad immaginare,
pietre miliari,
che scandiscano il tempo.
Non mi volto indietro,
non vedrei nulla,
non riconoscerei nulla,
nemmeno il suo sguardo,
ho camminato e cammino,
ma il movimento è
la mia illusione,
un inganno senza fine,
che mi porterà al confine,
tra verità e menzogna,
luce e tenebra,
cadrò li,
e ti troverò.
sabato 20 novembre 2010
Annunciaziò Rivoluziò
Lo spettacolo spesso è fuori dalla finestra e non dentro lo schermo... questa notte un gruppo di amici partenopei annunciano la rivoluzione sotto la mia finestra e non tengono bandiere in mano ma bicchieri... spero tanto che domani la facciano sta rivoluzione tanto annunciata... annunciaziòò la rivoluzioòò...
ZQKTY5MUWNQV
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venerdì 19 novembre 2010
solchi non lascia chi lascia
solo chi rimane non rimane solo, solo rimane chi non rimane, chi attende non è mai atteso, chi si fa attendere non attende, chi da a volte riceve e chi riceve spesso se ne va...
lunedì 15 novembre 2010
La mia nuova compagna
Non volermene ma ho già una nuova compagna... si chiama Libertà, con lei ascolto la mia musica preferita, lavoro di notte ai miei progetti, sta con me fin quando crollo per poi seguirmi a letto, mi sveglia con un caffè caldo che mi porge esattamente quando lo voglio, e soprattutto sorride sempre non è gelosa di te e no...n sbircia tra i miei messaggi, di lei dovevi preoccuparti, a Lei avevo lasciato una porta aperta.
sabato 13 novembre 2010
NEOMASCHILISMO
Difenderò gli uomini dal pregiudizio di certe donne, li difenderò dalle DONNE CHE ODIANO GLI UOMINI E LA VITA, è tempo di MASCHILISMO in una nuova accezione, il maschilismo dell'uomo CHE AMA .
domenica 19 settembre 2010
mercoledì 24 febbraio 2010
Immirutu Erectus
troppi gobbi intenti a guardar gobbe altrui.
toppe gobbe intente a farsi guardar dai gobbi.
troppe gobbe intente a guardar gobbi e gobbe altrui.
qualche gobbo guarda altrove
e ridendo pensa a come arrivarci.
tb.
toppe gobbe intente a farsi guardar dai gobbi.
troppe gobbe intente a guardar gobbi e gobbe altrui.
qualche gobbo guarda altrove
e ridendo pensa a come arrivarci.
tb.
lunedì 22 febbraio 2010
Non
Non mi sbatto dalla mattina alla sera per sentirmi dire bravo da te.
Non faccio tanto sano esercizio e non corro per sembrarti in forma.
Non mi faccio la barba per evitare di pungerti.
Non mi faccio crescere la barba per farmi interessante.
Non scrivo poesie per sembrarti sensibile.
Non dipingo, non suono, non faccio foto, per piacere a te.
Non apro la mia mente al mondo per farci entrare solo te.
Non mi guardo allo specchio per capire se ti piaccio,
ma vedo il mio riflesso e capisco quanto ho vissuto,
quanto ho sofferto, quanto ho goduto,
quanto ho amato, quanto ho odiato,
e quanto ancora potrò amare,
è questa la storia che ogni mattina mi piace leggere,
pagina per pagina,
è questa la storia che mi piace scrivere,
giorno per giorno,
fin quando Non mi levo di torno.
Non faccio tanto sano esercizio e non corro per sembrarti in forma.
Non mi faccio la barba per evitare di pungerti.
Non mi faccio crescere la barba per farmi interessante.
Non scrivo poesie per sembrarti sensibile.
Non dipingo, non suono, non faccio foto, per piacere a te.
Non apro la mia mente al mondo per farci entrare solo te.
Non mi guardo allo specchio per capire se ti piaccio,
ma vedo il mio riflesso e capisco quanto ho vissuto,
quanto ho sofferto, quanto ho goduto,
quanto ho amato, quanto ho odiato,
e quanto ancora potrò amare,
è questa la storia che ogni mattina mi piace leggere,
pagina per pagina,
è questa la storia che mi piace scrivere,
giorno per giorno,
fin quando Non mi levo di torno.
lunedì 4 gennaio 2010
Allo specchio
Ciò che ci rende simili è la voglia di essere diversi dagli altri,
è quello strano e ricorrente pensiero
che ci porta a credere di avere un'identità.
Ciò che ci rende simili è la presunzione di esistere,
è quel continuo mantenerci in equilibrio,
sgomitando per far cadere gli altri,
perchè su quel filo, in fondo,
ci vogliamo stare solo noi.
tinobruno
è quello strano e ricorrente pensiero
che ci porta a credere di avere un'identità.
Ciò che ci rende simili è la presunzione di esistere,
è quel continuo mantenerci in equilibrio,
sgomitando per far cadere gli altri,
perchè su quel filo, in fondo,
ci vogliamo stare solo noi.
tinobruno
giovedì 19 novembre 2009
Riflessioni sulla vita da una goccia di caffè che mi cade a terra ogni volta che me lo porto in stanza.
La vita è come il caffè in un bicchiere trasportato
da un luogo all'altro di questo mondo,
se non vuoi sprecarne neanche una goccia,
quando per la troppa energia,
la tua vita raggiunge l'orlo del bicchiere,
ti devi fermare con dolcezza.
Poi , quando la superficie sarà di nuovo
oscuro specchio del tuo essere
potrai ricominciare a viaggiare...
e se un giorno ti accorgi
che nonostante il movimento
all'orlo non ci arrivi più beh...
agitati e divertiti più che puoi perchè sta finendo.
tinobruno
da un luogo all'altro di questo mondo,
se non vuoi sprecarne neanche una goccia,
quando per la troppa energia,
la tua vita raggiunge l'orlo del bicchiere,
ti devi fermare con dolcezza.
Poi , quando la superficie sarà di nuovo
oscuro specchio del tuo essere
potrai ricominciare a viaggiare...
e se un giorno ti accorgi
che nonostante il movimento
all'orlo non ci arrivi più beh...
agitati e divertiti più che puoi perchè sta finendo.
tinobruno
Tempo per principianti (guida rapida)
Più tempo passa, più ne rimane.
Il tempo non finisce mai, ma non è mai iniziato.
Il tempo non dipende da te, ma dipende da tutto.
Se tu dipendi dal tempo, tu dipendi da tutto.
Il tempo ti sopravvive sempre, anche se lo ammazzi.
Il tempo di afferrarlo e ti è già sfuggito.
Il tempo di capire qual'è il tuo tempo
ed il tuo tempo è già cambiato.
Il tempo per scrivere queste parole
è già finito.
Tino Bruno (nel Tempo libero).
Il tempo non finisce mai, ma non è mai iniziato.
Il tempo non dipende da te, ma dipende da tutto.
Se tu dipendi dal tempo, tu dipendi da tutto.
Il tempo ti sopravvive sempre, anche se lo ammazzi.
Il tempo di afferrarlo e ti è già sfuggito.
Il tempo di capire qual'è il tuo tempo
ed il tuo tempo è già cambiato.
Il tempo per scrivere queste parole
è già finito.
Tino Bruno (nel Tempo libero).
martedì 9 giugno 2009
Scegli il tempo.
Certe volte ho come la sensazione che la vita, quella che poi mi rimane in testa, sia il risultato di una certosina selezione, istante per istante, della migliore immagine possibile tra le tante che il mondo mi propone.
Forse ancora più incomprensibile è quella sensazione che mi spinge a credere che il tempo non sia altro che questa combinazione e che sia quindi l'intersezione tra innumerevoli dimensioni e lo spazio finito del pensiero umano.
Forse ancora più rivoluzionario è combinare i miei pensieri in un singolo assioma: il tempo è una nostra scelta.
tinobruno.
Forse ancora più incomprensibile è quella sensazione che mi spinge a credere che il tempo non sia altro che questa combinazione e che sia quindi l'intersezione tra innumerevoli dimensioni e lo spazio finito del pensiero umano.
Forse ancora più rivoluzionario è combinare i miei pensieri in un singolo assioma: il tempo è una nostra scelta.
tinobruno.
venerdì 15 maggio 2009
tuttuno
sono consapevole di essere tutto e parte di tutto, ma non tutte le parti di me sono consapevoli di questo.
lunedì 4 maggio 2009
Senza pretese alla conquista dell'universo.
Ma te ne accorgi che adesso puoi essere felice?
Che bastava dire no! a ciò che non ami?
Che potevi anche restare con me finchè ti andava.
Che non sarebbe stato un dramma, e che avremmo trovato
altre strade, altra gente, altri sapori, altri odori.
Ma te ne accorgi che ogni cosa è bella quando la scopri?
Che basta assaggiare tutto, e il piacere è proprio quello!
Che basta vivere ogni situazione, quel pò che ti serve per averla vissuta.
Che nessuno serve, che non servi a nessuno,
Che tutti hanno bisogno, che hai bisogno di tutti
Che tu ci sei! e non ti manca nessuno
Che ci sei! quando manchi a qualcuno.
Te ne sei accorto? Se ne sono accorti?
Oooo Oooooooo
Ooo Oooooo Oooo Oooooooo
Basta essere leggeri, come questa musica
Non pretendere nulla dal nulla,
ma tutto dal tutto.
Come il vento, che non sposta un granello di sabbia ,
Tu sposterai montagne di granelli .
Come la vita, che in una persona si esaurisce e cede al tempo,
ma nell'umanità domina il mondo per millenni.
Basta essere leggeri, leggeri, come una piccola,
piccolissima parte del vento che ci accarezza
adesso.
L'Alieno Creatore.
(tinobruno)
Che bastava dire no! a ciò che non ami?
Che potevi anche restare con me finchè ti andava.
Che non sarebbe stato un dramma, e che avremmo trovato
altre strade, altra gente, altri sapori, altri odori.
Ma te ne accorgi che ogni cosa è bella quando la scopri?
Che basta assaggiare tutto, e il piacere è proprio quello!
Che basta vivere ogni situazione, quel pò che ti serve per averla vissuta.
Che nessuno serve, che non servi a nessuno,
Che tutti hanno bisogno, che hai bisogno di tutti
Che tu ci sei! e non ti manca nessuno
Che ci sei! quando manchi a qualcuno.
Te ne sei accorto? Se ne sono accorti?
Oooo Oooooooo
Ooo Oooooo Oooo Oooooooo
Basta essere leggeri, come questa musica
Non pretendere nulla dal nulla,
ma tutto dal tutto.
Come il vento, che non sposta un granello di sabbia ,
Tu sposterai montagne di granelli .
Come la vita, che in una persona si esaurisce e cede al tempo,
ma nell'umanità domina il mondo per millenni.
Basta essere leggeri, leggeri, come una piccola,
piccolissima parte del vento che ci accarezza
adesso.
L'Alieno Creatore.
(tinobruno)
martedì 27 gennaio 2009
Il nome c'è già.
Fuori da ogni polemica, da ogni inutile aggressione, e con la mente carica di speranza, volevo solo ricordare a chi mi legge che il "nome c'è già".
Perchè devi battezzare tu, uomo, piccolo essere , quell'entità superiore, metafisica, astratta e concreta allo stesso tempo, che ci scruta ci osserva e ci orienta verso i nostri destini... perchè devi chiamarla Dio, Allah, Jahvè, Braham, Belzebu, Braham... perchè devi dargli un nome amico mio?
Lei ti da la vita, e tu le dai un nome senza neanche riconoscerla ed amarla...
Lei è l'universo, lei è te ed anche me con tutto quello che ci unisce, lei è un bimbo appena nato, o un anziana donna che combatte i suoi tremori con impegno, lei è un ruscello che sgorga timido in montagna ed è anche un caldo immenso mare che bagna i tuoi piedi ed è anche il sole che ti scalda, le nuvole che riportano in terra ciò che è andato in cielo, lei è tutto, è l'immenso e l'invisibile, lei è la NATURA DELLE COSE, non chiamarla in nessun modo, non ce n'è bisogno, ti sta già ascoltando...
Perchè devi battezzare tu, uomo, piccolo essere , quell'entità superiore, metafisica, astratta e concreta allo stesso tempo, che ci scruta ci osserva e ci orienta verso i nostri destini... perchè devi chiamarla Dio, Allah, Jahvè, Braham, Belzebu, Braham... perchè devi dargli un nome amico mio?
Lei ti da la vita, e tu le dai un nome senza neanche riconoscerla ed amarla...
Lei è l'universo, lei è te ed anche me con tutto quello che ci unisce, lei è un bimbo appena nato, o un anziana donna che combatte i suoi tremori con impegno, lei è un ruscello che sgorga timido in montagna ed è anche un caldo immenso mare che bagna i tuoi piedi ed è anche il sole che ti scalda, le nuvole che riportano in terra ciò che è andato in cielo, lei è tutto, è l'immenso e l'invisibile, lei è la NATURA DELLE COSE, non chiamarla in nessun modo, non ce n'è bisogno, ti sta già ascoltando...
venerdì 14 novembre 2008
domenica 19 ottobre 2008
L'esistenzialismo non esiste?
Ogni cosa esiste una volta, indipendentemente dalla propria consapevolezza, nel momento in cui entra a far parte della consapevolezza di un altra entità consapevole, esiste anche in quella consapevolezza, o meglio ne esiste una "iper istanza".La mia teoria vuole che esistono classi di esistenza ed istanze, tra queste una è istanza primaria se fa parte della consapevolezza dell'entità stesso (ed in un certo senso costituisce la base della consapevolezza), tutte le altre istanze sono in realtà sotto istanze (o iper istanze) dell'istanza primaria qualora questa esista, o istanze "immagine" ovvero proiezioni (di vario tipo) nella consapevolezza di altre entità qualora l'istanza primaria non esista ovvero l'entità sia priva di consapevolezza.
Tinobruno
Tinobruno
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